Scopri le 119 cultivar di olivo della Toscana

Scopri le 119 cultivar di olivo della Toscana
12 Agosto 2024 dariobellanuova@gmail.com

Continuiamo da dove ci siamo lasciati e scopriamo le cultivar di olivo della Toscana, un territorio ricco di storia e tradizione che, tra i suoi tesori più preziosi, conserva la coltivazione dell’olivo. Con ben 119 cultivar di olivo diverse, la regione offre una varietà di oli di oliva che rispecchiano le caratteristiche uniche di ogni area produttiva. In questo articolo, esploreremo alcune delle cultivar più particolari e scopriremo come ciascuna di esse contribuisce alla ricchezza del patrimonio olivicolo toscano.

Le cultivar di olivo toscane: un mosaico di diversità

Nomi curiosi e varietà uniche

Tra le cultivar di olivo più curiose e meno conosciute troviamo Americano, Arancino, Cucca, Cuoricino, Lazzero, Madonna dell’Impruneta, Melaiolo, Puntino e Tondello. Questi nomi evocativi fanno parte dell’ampio elenco di varietà olivicole toscane. Attualmente, il germoplasma regionale comprende 119 varietà, ognuna delle quali viene raccolta separatamente ogni anno per meglio comprendere le loro caratteristiche e profumi, un po’ come avviene con il vino.

Una coltivazione diffusa

In Toscana, non c’è zona dove non si produca olio d’oliva. Dalle Apuane fino a Capalbio, passando per le colline di Arezzo e i monti Pistoiesi, la coltivazione dell’olivo copre circa 100.000 ettari, di cui il 90% situati in zone collinari o di bassa montagna.

Cultivar di olivo riscoperte e tradizionali

  • Il Quercetano, originario del comune omonimo tra le province di Massa e Lucca, è noto per la sua forma ovoidale e la resistenza alla mosca dell’olivo.
  • Il Maurino lucchese è diffuso in varie zone della Toscana ed è apprezzato per la sua capacità di diffondere il polline ad altre cultivar.
  • Il Leccio del Corno, individuato nella fattoria di San Casciano Val di Pesa, e l’Olivastra Seggianese, ricca di polifenoli antiossidanti e coltivata ai piedi del Monte Amiata, sono altre due varietà di grande importanza.

Le varietà più diffuse e le caratteristiche organolettiche delle cultivar di olivo toscane

In Toscana, le cultivar più comuni sono il Leccino, il Frantoio e il Moraiolo, che costituiscono l’80% del patrimonio olivicolo regionale. Per ottenere un olio integro e pulito, si consiglia di raccogliere per primo il Leccino, seguito dal Moraiolo e infine dal Frantoio. Tuttavia, l’olivicoltore conosce meglio di chiunque altro il momento propizio per la raccolta. Ogni olio ha le sue peculiarità: il Leccino è noto per i toni vegetali e speziati, il Frantoio per le marcate note amare e speziate, e il Moraiolo per i sentori di carciofo, melanzana e pepe. Gli oli toscani sono tipicamente piccanti e fruttati, grazie all’elevata presenza di polifenoli dovuta alla raccolta anticipata e alla coltivazione in zone collinari.
Queste cultivar sono raccolte in maniera omogenea in tutta la Toscana.

Certificazioni di qualità: IGP e DOP

La Toscana vanta quattro denominazioni di origine protetta (DOP) e un’indicazione geografica protetta (IGP) per i suoi oli extravergini di oliva: Toscano IGP, Chianti Classico DOP, Terre di Siena DOP, Lucca DOP e Seggiano DOP. Queste certificazioni garantiscono che le olive siano prodotte e trasformate esclusivamente in Toscana, seguendo metodi tradizionali e sottoponendo l’olio a rigorose analisi per garantirne la qualità.

La tradizione del Chianti Classico DOP

L’olio Chianti Classico DOP, prodotto esclusivamente con olive delle varietà Frantoio, Correggiolo, Moraiolo e Leccino, rappresenta una delle eccellenze olivicole toscane. Questo olio, di colore verde intenso e con aromi fruttati distintivi, è apprezzato per l’elevata presenza di oleuropeina e clorofilla, sostanze antiossidanti. La coltivazione dell’olivo nel Chianti risale a epoche medievali, quando la regione era teatro di battaglie tra Firenze e Siena, e successivamente, quando si calmarono le acque, dai giardini delle ville e residenze costruite nacquero le coltivazione della vite e dell’olivo, che continuano ad essere ancora oggi una parte fondamentale dell’economia locale.

Toscano IGP: un marchio di qualità

L’IGP “Toscano” assicura che le olive siano prodotte e trasformate in Toscana, con un’attenzione particolare alla tradizione e alla qualità. L’olio è sottoposto a rigorose analisi organolettiche e chimiche per garantire il rispetto degli standard richiesti dal disciplinare.

 

La Toscana, con le sue 119 cultivar di olivo, offre un patrimonio olivicolo straordinario. Ogni varietà, con le sue caratteristiche uniche, contribuisce a creare oli d’oliva con profumi e sapori distinti e scoprirle tutte contribuisce a valorizzare queste cultivar preservando e celebrando la ricca tradizione olivicola toscana.

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