Olive, pistacchi, mandorle e frutta pendente in genere: quando e come raccoglierla correttamente

Olive, pistacchi, mandorle e frutta pendente in genere: quando e come raccoglierla correttamente
12 julio 2021 Daniela Moscato

Definita il giardino d’Europa per la varietà delle sue coltivazioni, l’Italia rappresenta da sempre uno dei maggiori produttori di frutta al mondo.

Da maggio a novembre i mesi più succosi. Quelli in cui la maggior parte dei nostri appezzamenti giungono a maturazione e finalmente sono pronti per essere raccolti.

Come è facile intuire, però, ogni frutto ha qualità e caratteristiche diverse, soprattutto quando si parla di raccolta. Ecco perché aver chiaro metodologie e strumenti da utilizzare rappresenta un aspetto fondamentale.

A mano o meccanizzata?

La raccolta è un momento delicato per ogni produttore. Dalla sua corretta riuscita dipendono le sorti di un intero appezzamento e spesso di un’intera azienda. Per questo prima di iniziare a riempire cassette su cassette, è bene valutare ogni sfumatura, a partire dalla metodologia di raccolta: manuale o agevolata.

Se ancora oggi, infatti, c’è chi predilige quella di tipo manuale, oramai romanticamente pensabile solo per hobbisti o nel caso di piccolissimi appezzamenti, tutt’altra storia è invece una raccolta agevolata attraverso l’utilizzo di macchine elettroniche o endotermiche, decine di volte più rapida, efficiente e meno dispendiosa rispetto a quella manuale.

Tra le diverse soluzioni di questo sistema, spicca senz’altro l’abbacchiatura e la scuotitura, tecniche moderne e meno lesive tra quelle oggi a disposizione, che attraverso lo scuotimento delle fronde o dei rami della pianta provoca la caduta dei frutti sulla rete. Una soluzione affidabile anche dal punto di vista qualitativo, realizzabile in diversi modi.

A ogni coltivazione il suo strumento

Olive, pistacchi, mandorle… Non tutte le piante risultano ugualmente accessibili e alla portata di qualsiasi “mezzo” e generalmente infatti la maneggevolezza – di strumento e corpo di alimentazione – risulta un aspetto fondamentale; così come la differente modalità con cui lo scuotimento avviene. Ecco perché Brumi propone abbacchiatori e scuotitori.

Ma quali sono le principali differenze che caratterizzano questi due attrezzi?

L’abbacchiatore

Asta fissa o telescopica, sempre e solo alimentato elettronicamente (batteria a zaino o batteria al piombo di tipo automotive), che attraverso pettini mobili posti all’estremità, provoca la caduta dei frutti sulla rete tramite vibrazioni veloci e costanti.

Lo scuotitore

Asta fissa alimentata con motore a scoppio, che grazie a un gancio di collegamento applicato direttamente al ramo scuote la pianta provocando la caduta dei frutti.

Raccolta pneumatica, endotermica o elettronica: differenze

Gli abbacchiatori e scuotitori, dunque, sono attrezzi che provocano la caduta dei frutti dagli alberi attraverso vibrazioni veloci. Sul mercato ne esistono di diversi tipi, che per semplicità racchiudiamo in 3 macro gruppi:

Strumenti per la raccolta pneumatica

Sono strumenti che funzionano ad aria compressa, grazie all’ausilio di un motocompressore a scoppio benzina o Diesel. Un elemento che ne aumenta l’impatto ambientale in termini di emissioni e inquinamento acustico.

Non avendo motore autonomo sul corpo della macchina, questi utensili hanno sempre bisogno di una fonte di energia esterna per funzionare.

I motocompressori, generalmente abbastanza ingombranti e pesanti, devono quindi essere trasportati sul terreno da lavorare e spostati di volta in volta per restare in prossimità degli scuotitori o comunque entro il raggio di copertura dei tubi pneumatici ad alta pressione a loro collegati.

Oltre ad essere voluminosi i motocompressori sono anche molto rumorosi: in media, quelli di ultima generazione predisposti per l’uso agricolo, hanno livello equivalente in dB(A) di almeno 94-105.

Perché risulti più chiaro: i suoni intorno ai 50 dB risultano piacevoli all’orecchio umano, mentre a 100 dB si raggiunge la soglia del disagio fisico e intorno a 120 dB la soglia del dolore. Per legge quando si è esposti a livelli superiori agli 85 dB l’uso dei DPI acustici è obbligatorio.

Strumenti per la raccolta endotermica

Il motore a combustione interna è quello in cui convogliano il comburente (l’aria) e il combustibile, per questo gli attrezzi in cui il sistema di propulsione è integrato nel corpo della macchina vengono definiti “endotermici”.

Sono macchine potenti, versatili e produttive: lo scuotitore portatile Brumirak, ad esempio, permette di raccogliere le olive o qualsiasi altro frutto pendente in maniera rapidissima e con il minimo sforzo grazie ad un alto numero di vibrazioni che trasmette ai rami, ma non all’operatore. Merito del sistema di trasmissione a coppia conica spiroidale a bagno d’olio che garantisce un controllo ottimale della macchina, grazie alle manopole indipendenti dal corpo centrale.

Una potenza di scuotitura che però non danneggia le piante: il gancio di collegamento al ramo è appositamente studiato e rivestito in gomma speciale, per evitare danni alla corteccia, alle radici e ai nuovi germogli. Perfetto quando si parla di drupacee.

Strumenti per la raccolta elettronica

Più ecologiche, in termini di emissioni e di inquinamento acustico, sono le macchine di raccolta elettriche: gli abbacchiatori. Alimentate tramite un convertitore di voltaggio collegato ad una batteria automotive o direttamente con batterie portatili agli ioni di litio, questi agevolatori ricoprono un ruolo decisivo nella gestione dell’olivicoltura delle medie e grandi imprese perché permettono di ridurre il costo di mantenimento e raccolta delle colture.

Lo Zenit 36V, disponibile sia con batteria a litio che con convertitore di voltaggio Step-Up DA 12V A 36V, ad esempio, è il modello più efficiente del mercato in materia di scuotitori elettronici, a partire dal voltaggio delle sue batterie. I 36V, infatti, consentono una capacità di erogazione della coppia maggiore rispetto ad altri modelli simili A 12V e fino a dieci ore di autonomia grazie alla nuova batteria da 10 O 17 Ah.

Scocca e braccio oscillanti, inoltre, sono realizzati in tecnopolimero dal design molto compatto, in modo che la testa dello scuotitore possa inserirsi nella vegetazione senza incontrare troppa resistenza e senza danneggiare la pianta.

Forti della nostra esperienza nel campo dell’attrezzatura ausiliaria di raccolta, abbiamo dato vita a tecnologie molto apprezzate dal mercato e che in ogni stagione tornano protagoniste nelle fasi di raccolta in Italia e all’estero.

Gioielli tecnologici firmati Brumi, realizzati come natura comanda.

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