
Definita il giardino d’Europa per la varietà delle sue coltivazioni, l’Italia rappresenta da sempre uno dei maggiori produttori di frutta al mondo.
Da maggio a novembre i mesi più succosi. Quelli in cui la maggior parte dei nostri appezzamenti giungono a maturazione e finalmente sono pronti per essere raccolti.
Come è facile intuire, però, ogni frutto ha qualità e caratteristiche diverse, soprattutto quando si parla di raccolta. Ecco perché aver chiaro metodologie e strumenti da utilizzare rappresenta un aspetto fondamentale.
A mano o meccanizzata?
La raccolta è un momento delicato per ogni produttore. Dalla sua corretta riuscita dipendono le sorti di un intero appezzamento e spesso di un’intera azienda. Per questo prima di iniziare a riempire cassette su cassette, è bene valutare ogni sfumatura, a partire dalla metodologia di raccolta: manuale o agevolata.
Se ancora oggi, infatti, c’è chi predilige quella di tipo manuale, oramai romanticamente pensabile solo per hobbisti o nel caso di piccolissimi appezzamenti, tutt’altra storia è invece una raccolta agevolata attraverso l’utilizzo di macchine elettroniche o endotermiche, decine di volte più rapida, efficiente e meno dispendiosa rispetto a quella manuale.
Tra le diverse soluzioni di questo sistema, spicca senz’altro l’abbacchiatura e la scuotitura, tecniche moderne e meno lesive tra quelle oggi a disposizione, che attraverso lo scuotimento delle fronde o dei rami della pianta provoca la caduta dei frutti sulla rete. Una soluzione affidabile anche dal punto di vista qualitativo, realizzabile in diversi modi.
A ogni coltivazione il suo strumento
Olive, pistacchi, mandorle… Non tutte le piante risultano ugualmente accessibili e alla portata di qualsiasi “mezzo” e generalmente infatti la maneggevolezza – di strumento e corpo di alimentazione – risulta un aspetto fondamentale; così come la differente modalità con cui lo scuotimento avviene. Ecco perché Brumi propone abbacchiatori e scuotitori.
Ma quali sono le principali differenze che caratterizzano questi due attrezzi?
L’abbacchiatore
Asta fissa o telescopica, sempre e solo alimentato elettronicamente (batteria a zaino o batteria al piombo di tipo automotive), che attraverso pettini mobili posti all’estremità, provoca la caduta dei frutti sulla rete tramite vibrazioni veloci e costanti.
Lo scuotitore
Asta fissa alimentata con motore a scoppio, che grazie a un gancio di collegamento applicato direttamente al ramo scuote la pianta provocando la caduta dei frutti.
Raccolta pneumatica, endotermica o elettronica: differenze
Gli abbacchiatori e scuotitori, dunque, sono attrezzi che provocano la caduta dei frutti dagli alberi attraverso vibrazioni veloci. Sul mercato ne esistono di diversi tipi, che per semplicità racchiudiamo in 3 macro gruppi:
Strumenti per la raccolta pneumatica
Sono strumenti che funzionano ad aria compressa, grazie all’ausilio di un motocompressore a scoppio benzina o Diesel. Un elemento che ne aumenta l’impatto ambientale in termini di emissioni e inquinamento acustico.
Non avendo motore autonomo sul corpo della macchina, questi utensili hanno sempre bisogno di una fonte di energia esterna per funzionare.
I motocompressori, generalmente abbastanza ingombranti e pesanti, devono quindi essere trasportati sul terreno da lavorare e spostati di volta in volta per restare in prossimità degli scuotitori o comunque entro il raggio di copertura dei tubi pneumatici ad alta pressione a loro collegati.
Oltre ad essere voluminosi i motocompressori sono anche molto rumorosi: in media, quelli di ultima generazione predisposti per l’uso agricolo, hanno livello equivalente in dB(A) di almeno 94-105.
Perché risulti più chiaro: i suoni intorno ai 50 dB risultano piacevoli all’orecchio umano, mentre a 100 dB si raggiunge la soglia del disagio fisico e intorno a 120 dB la soglia del dolore. Per legge quando si è esposti a livelli superiori agli 85 dB l’uso dei DPI acustici è obbligatorio.
Strumenti per la raccolta endotermica
Il motore a combustione interna è quello in cui convogliano il comburente (l’aria) e il combustibile, per questo gli attrezzi in cui il sistema di propulsione è integrato nel corpo della macchina vengono definiti “endotermici”.
Sono macchine potenti, versatili e produttive: lo scuotitore portatile Brumirak, ad esempio, permette di raccogliere le olive o qualsiasi altro frutto pendente in maniera rapidissima e con il minimo sforzo grazie ad un alto numero di vibrazioni che trasmette ai rami, ma non all’operatore. Merito del sistema di trasmissione a coppia conica spiroidale a bagno d’olio che garantisce un controllo ottimale della macchina, grazie alle manopole indipendenti dal corpo centrale.
Una potenza di scuotitura che però non danneggia le piante: il gancio di collegamento al ramo è appositamente studiato e rivestito in gomma speciale, per evitare danni alla corteccia, alle radici e ai nuovi germogli. Perfetto quando si parla di drupacee.
Strumenti per la raccolta elettronica
Più ecologiche, in termini di emissioni e di inquinamento acustico, sono le macchine di raccolta elettriche: gli abbacchiatori. Alimentate tramite un convertitore di voltaggio collegato ad una batteria automotive o direttamente con batterie portatili agli ioni di litio, questi agevolatori ricoprono un ruolo decisivo nella gestione dell’olivicoltura delle medie e grandi imprese perché permettono di ridurre il costo di mantenimento e raccolta delle colture.
Lo Zenit 36V, disponibile sia con batteria a litio che con convertitore di voltaggio Step-Up DA 12V A 36V, ad esempio, è il modello più efficiente del mercato in materia di scuotitori elettronici, a partire dal voltaggio delle sue batterie. I 36V, infatti, consentono una capacità di erogazione della coppia maggiore rispetto ad altri modelli simili A 12V e fino a dieci ore di autonomia grazie alla nuova batteria da 10 O 17 Ah.
Scocca e braccio oscillanti, inoltre, sono realizzati in tecnopolimero dal design molto compatto, in modo che la testa dello scuotitore possa inserirsi nella vegetazione senza incontrare troppa resistenza e senza danneggiare la pianta.
Forti della nostra esperienza nel campo dell’attrezzatura ausiliaria di raccolta, abbiamo dato vita a tecnologie molto apprezzate dal mercato e che in ogni stagione tornano protagoniste nelle fasi di raccolta in Italia e all’estero.
Gioielli tecnologici firmati Brumi, realizzati come natura comanda.