Aumentare la rendita di un oliveto esaltando le potenzialità produttive delle piante è possibile con la potatura a vaso policonico
L’olivicoltura rappresenta uno dei più importanti comparti produttivi dell’agricoltura italiana.
L’Italia, infatti, è un Paese di oliveti: più di 538 cultivar diverse (circa il 40 per cento di tutte quelle conosciute a livello globale) e una storia millenaria di ricerca, selezione e tradizioni.
Ogni oliveto ha caratteristiche specifiche, è vero, ma che si stia parlando di Coratina, Nocellara o Moresca c’è un’attività indispensabile che garantisce la massima produttività delle piante: la potatura. Una pratica agronomica la cui importanza è accertata nei secoli. Basti pensare che già greci e latini la ritenevano una delle principali buone prassi per giungere ad una buona coltivazione.
Per ottenere il più possibile da una pianta di olivo, senza compromettere la sua salute, è necessario intervenire per modificare il suo modo naturale di vegetare e fruttificare.
Un’operazione importante e delicata, indispensabile quando si parla di colture da reddito come quella delle olive.
Perché è così importante la potatura
Allo stato selvatico gli olivi crescono rigogliosi senza grosse difficoltà produttive. Nel corso degli anni, però, la pianta tende a limitare la produzione solo nell’area all’apice delle chiome, rendendo difficile la raccolta e abbassando di molto il potenziale produttivo.
Intervenire con razionalità e la giusta tecnica è la chiave di volta per aumentarne il potenziale produttivo. Con la potatura si ottengono, infatti, due risultati:
• una gestione più semplice e razionale della chioma;
• una semplificazione delle operazioni di raccolta.
Due condizioni che, in risposta alle necessità di una coltura da reddito, permettono di ottimizzare la produzione e di ridurre i costi relativi alla raccolta.
Potatura sì, ma quale?
Non tutte le tecniche sono uguali e non tutte permettono di ottenere gli stessi risultati. Da qualche decennio, soprattutto in Umbria ed in Toscana, esperti come Riccardo Gucci, Giorgio Pannelli e Franco Famiani si sono concentrati sullo studio della potatura a vaso policonico.
Questa forma di allevamento, infatti, permette di avere una pianta equilibrata dal punto di vista vegetativo e produttivo, complessivamente più arieggiata, più illuminata e più resistente allo sviluppo di malattie.
La potatura a vaso policonico si basa su una forma in volume che consente la massima espressione del potenziale produttivo della pianta: funzionale per molti tipi di varietà, si adatta bene anche a gradi di vigoria e metodi di raccolta diversi.
La forma della chioma si gestisce in modo semplice con interventi rapidi e veloci. Le regole di base per la potatura a vaso policonico sono essenzialmente tre: potare sempre, tagliare poco ed operare da terra.
Cosa si intende per struttura a policono
Con questa specifica tecnica di potatura la chioma dell’olivo si conforma come una struttura composta da diversi coni: dal tronco, infatti, si diramano delle branche primarie, il cui diametro si riduce più si va verso l’alto. Lo scopo è quello di rallentare in quest’area il flusso della linfa, concentrandola nella porzione medio-bassa della chioma, la più raggiungibile con le operazioni di raccolta.
Le branche primarie terminano con una cima, che ha il ruolo funzionale di elemento polarizzante delle risorse. In quest’area si concentra la circolazione della linfa nella branca primaria.
Sulle branche primarie sono inserite le branche secondarie, che hanno un angolo più aperto ed un diametro minore. Le secondarie non devono sovrapporsi o accavallarsi e devono avere il giusto spazio per la chioma fruttifera, composta dalle cosiddette branchette fruttifere.
Le branchette fruttifere sono quelle che si rinnovano ogni anno e che portano effettivamente la produzione. Poiché le branche di cui abbiamo parlato fino ad ora sono rivolte verso l’esterno, la forma del vaso policonico rimane molto aperta, arieggiata ed illuminata all’interno, garantendo in questo modo l’estensione della superficie fruttificante.
La potatura a vaso policonico è quindi una delle tecniche più efficaci per incrementare la produzione della pianta, sfruttando al massimo l’areazione e il passaggio di luce.
Fonti:
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Riccardo Gucci, Claudio Cantini – “Potatura e forme di allevamento dell’olivo”, Edagricole, 2001.
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P.Proietti, F. Famiani, G. Pannelli, P.Guelfi – “Manuale per una potatura semplificata ed agevolata – la potatura dell’olivo”, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Università degli Studi di Perugia, 2008.
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Credit Photo: Pixabay / Panelli 2008.