Brumi nel mondo: qualche domanda ad Alessio Puglia, responsabile del mercato estero

Brumi nel mondo: qualche domanda ad Alessio Puglia, responsabile del mercato estero
2 Maggio 2022 Daniela Moscato
Alessio Puglia, classe ’78, in Brumi dal 2008, è il poliglotta aziendale: oltre all’italiano (e al siciliano), parla e scrive fluentemente in inglese, francese e spagnolo. Sportivo, sempre disponibile, sorridente e cortese, conosce a menadito tutto e tutti (prodotti, clienti, fornitori, vizi e virtù di ognuno).

Il mercato estero ha sempre rappresentato e continua a rappresentare un tassello importantissimo per Brumi, che nel tempo ha saputo affermarsi come punto di riferimento nella produzione di macchine agricole a livello internazionale.

Alessio Puglia è il responsabile di questa fetta di mercato da molto tempo. Gli abbiamo posto qualche domande per farci raccontare l’azienda sotto questo profilo e non solo.

Nonostante la giovane età lei è tra le figure più longeve all’interno dell’azienda e ne ha quindi vissuto tanti momenti di cambiamento e di crescita. Cosa ci racconta del nuovo capitolo che vede protagonista Matteo Pitanza?

È un bellissimo capitolo per Brumi. Matteo Pitanza è un giovane brillante, pieno di idee e voglia di fare e ha tradotto questo suo modo di essere in una ristrutturazione aziendale a 360°, a partire dallo stabilimento fisico, rinnovato per garantire un benessere ambientale a chi lo abita, e per finire alle nuove politiche di gestione. Una gestione sempre attenta, reattiva al cambiamento. Un vero e proprio fiore all’occhiello soprattutto se si tiene conto del tessuto socioeconomico in cui Brumi opera, quello siciliano, che non è un contesto facile.

Qual è l’aspetto più caratterizzante di questa nuova gestione?

Sicuramente la cura della relazione con il cliente. La costruzione di un rapporto che lo faccia sentire in qualche modo “di famiglia”, parte dell’azienda. Sapendo gratificare con riconoscimenti piccoli e grandi chi fa muovere il marchio e alimentandone il senso di appartenenza, specialmente in questo momento storico.

Il mercato estero è sempre stato centrale per l’azienda nel tempo. Qual è la situazione attuale?

Continua ad esserlo. Grecia, Turchia e Spagna sono i Paesi in cui le nostre collaborazioni hanno più successo. Nonostante il momento storico non sia dei migliori e le dinamiche dell’esportazione subiscano in maniera considerevole gli eventi internazionali, il mercato estero è ancora fondamentale per Brumi. La posizione geografica, già penalizzante nel panorama nazionale visti i costi di movimentazione maggiormente onerosi e lunghi rispetto ad altri competitor, è svantaggiosa anche a livello internazionale. Ciononostante Brumi riesce a raggiungere i propri traguardi e continuare a crescere.

Come si fa fronte alla situazione attuale che vede aumenti di costi di produzione generalizzati?

L’approvvigionamento dei materiali e il costo dei trasporti hanno subito rincari importanti, inutile negarlo. Li fronteggiamo dando un colpo al cerchio e uno alla botte, come si suol dire. Cercando di assorbire in parte i rincari a spese aziendali e in parte, inevitabilmente, aumentando un po’ i prezzi. Solo così non abbiamo registrato un calo, ma certo c’è una fatica maggiore in questa fase storica.

Cosa premia un’azienda come Brumi in questo contesto generale?

La qualità. Essere sinonimo di affidabilità, diventare punto di riferimento, offrire un’assistenza al cliente impeccabile sono veri punti di forza, soprattutto quando a separarci dal cliente ci sono grandi distanze geografiche.

Che peso hanno le fiere per il comparto estero?

Sono una vetrina importante. Per questo ci focalizziamo molto su questi eventi. E cerchiamo sempre di moltiplicarli, anche ampliando la presenza partecipando anche ad appuntamenti che apparentemente potrebbero sembrare meno rilevanti perché a dimensione ridotta, ma che hanno tutte le potenzialità di diventare nuove piazze di mercato.

Che prospettive immagina per il futuro?

Le carte per continuare a crescere ci sono tutte. Brumi è una realtà atipica per un territorio come la Sicilia e per il Sud Italia in generale. Ricca di risorse giovani che aprono a sviluppi sempre nuovi. Una realtà indipendente, anche questo tratto anomalo per il contesto locale, ma che dimostra il carattere determinato della testa aziendale, che viaggia sulle proprie gambe e non sfruttando i venti della politica. Le sfide non mancano, la voglia di vincerle nemmeno.

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